Qua di seguito riportiamo senza censura tutto ciò che abbiamo pubblicato come racconti dalle due missioni in Abruzzo che abbiamo fatto, la prima dal 14 al 18 Aprile 2009 e la seconda dal 09 al 13 Giugno 2009, via via che andrete avanti a leggere i racconti vi accorgerete che questi diventano sempre più tristi, se poi la tristezza non vi spaventa in calce mettiamo il link con la risposta a una llettera di Nuvola da parte di un "Clown di regime"...cos'è un clown di regime?...basterà che leggiate le sue risposte e lo capirete da soli. In casi come questi noi non ci nascondiamo mai e prendiamo sempre posizione, una posizione dura e severa, sempre dalla parte delle persone...una posizione che molte volte ci ha creato problemi...ma noi siamo clauni...e anche parecchio grulli per cui non solo lo facciamo...ma ce ne vantiamo pure
Nuvola
DAL 14 AL 18 APRILE 2009
Carissimi amici so che state aspettando il nostro report, abbiamo deciso di scriverne tre per dare ognuno la propria impressione sulla nostra missione clown all'Aquila fra i terremotati, per assurdo sembrano tre fotocopie della stessa storia, cambiano le parole ma non le idee, metto prima le storie di Briciola e Melina perché sono state fondamentali per la mia salute mentale in questi 5 giorni, persone preziose e insostituibili, del rapporto con gli altri clown della missione e delle cose tecniche ne parleremo alla riunione.
ciao a tutti.
Nuvola
Carissimi clauni e amici buongiorno a tutti, sono rientrato stanotte alle una e mezzo dall’Abruzzo, ho dormito come un sasso fino a mezzogiorno, mi sono alzato e ho deciso di raccontarvi la mia esperienza di clown nei paesi colpiti dal terremoto. Inizio dicendo che sarà parecchio difficile raccontare le mie sensazioni, per farvi capire un poco vi dico che ero partito con penna, blocchetto e macchina fotografica per documentare la mia esperienza ma non sono riuscito a scrivere niente, ogni volta che mi mettevo a sedere per scrivere arrivavano tutte le emozioni insieme e non sapevo da dove partire a scrivere per cui rimanevo inebetito davanti al foglio bianco, per quello che riguarda invece le fotografie erano talmente tante le emozioni e il coinvolgimento che le immagini neanche ci si potevano avvicinare per cui in tutta la settimana non sono riuscito neanche a inserire le pile nella macchina fotografica e non ho fatto neanche una foto, il ricordo è nel cuore, nello stomaco, nell’anima un poco terremotata anche quella, ho deciso perciò di scrivervi solo alcuni episodi che ben spiegano le cose e raccontarvi il lavoro invitando tutti voi a partecipare nei prossimi mesi sicuro che rimetterete in fila le vostre priorità a tal punto che stamani ho problemi a guardare la tastiera del computer, le mura di casa, il bagno tutto mio, la vasca da bagno, il mio cane accanto a me e soprattutto il letto comodo, non so spiegare ma è come se tutto questo fosse un grande enorme regalo e guardo i muri di casa mia e piango, vorrei quasi non averli, so che è ridicolo e stupido ma mi sento profondamente terremotato nell’anima e non riesco a pensare che se mi manca qualcosa io posso andare a comprarla in un negozio, vi giuro che è una sensazione mai provata, abbiamo dormito per terra tutta la settimana, noi non avevamo le brande e io avevo un sacco a pelo leggero, ho dormito con quattro coperte di lana sopra, il pigiama, la tuta, il collo alto di lana, i calzini di lana e il cappello, poi dopo tre giorni ho trovato un piccolo materasso da palestra e un cuscino, un grande regalo vi giuro che avere queste due cose era importante davvero, mai avevo dato così importanza a cose del genere. E davanti scorrono le immagini di Antonella e Gianfranco coi loro figli che sistemano gli aiuti umanitari e hanno ancora la forza di ridere e sperare, loro che dormono davanti alla loro casa crollata e inagibile, ce l’hanno sempre davanti agli occhi, ogni mattina, ogni sera, tutti i pomeriggi e vanno avanti, gli occhi di Palmina che dentro la tenda segue le cure segnate da noi clown ossia svegliarsi e dare 10 bacetti alle nipoti, fare due sorrisi e poi prendersi tutti per mano e urlare sette volte al giorno “Chissenefrega” e loro che lo fanno ridendo, l’umanità di Fiorella, maestra senza scuola con tutta la famiglia viva ma messa malissimo che prova a riprendere le sue lezioni nonostante tutto, il grazie di una che neanche so come si chiama che mi ringrazia per un gesto da poco come regalargli le mie ciabatte da doccia per suo marito, gli occhi e la flemma di Sergio col suo cane Ciro di 14 anni che stanno nella scuola e stanno sempre insieme, appena Sergio si allontana un minuto Ciro piange finché non lo rivede e io che lo accarezzo ma serve a poco, lui continua a piangere, Sergio che fa il caffè in continuazione per tutti e sogna un termos per mantenerlo caldo e noi che ci mettiamo tre giorni per trovarlo e a casa ne ho tre che non uso, fa il caffè a qualsiasi ora per sollevare gli animi, lui che non ha più niente e fa il caffè, fa il caffè, anche alle tre di notte fa il caffè perché per le continue scosse non riesce a dormire, Sergio che viveva solo con il cane e non l’ha voluto lasciare un minuto, un altro signore accanto a lui col suo cane Moschino, un piccolo barboncino, che tiene sempre in collo, una signora che impazzisce di dolore perché il suo gatto non lo cura nessuno e lui ha la diarrea e noi clown che cerchiamo di trovargli un veterinario, e alla fine lo troviamo, tanti anziani e non che parlano con noi, ci accolgono nelle loro tende, ci salutano, si scusano che non hanno niente da offrirci, e in contrapposizione i politici che fanno campagna elettorale su queste persone, fa venire mal di stomaco vedere queste cose, persone fiere soprattutto che per fargli dire cosa gli serve dobbiamo fare scenette clown sennò non chiedono nulla, persone che si rubano le tende della protezione civile perché si vogliono montare un campo vicino a casa e riescono a vincere loro e si fanno il campo dove gli pare, resistendo, combattendo, gente che neanche vi immaginate la bellezza che hanno, a me ha stupito moltissimo, stamani vorrei tornare là, qua mi sento a disagio, so che così non è ma la pancia prende il sopravvento sul cervello e piango perché sto qua e non là con loro. Il lavoro è più facile di quello che immaginate, tutti amano i clown che vanno a trovarli, che girano tra le tende, un vecchietto in carrozzina si fa portare a giro da me per il campo suonando il mio pollo di gomma e urlando permesso e ride per le bolle di sapone che un bambino fa davanti a noi via via che passiamo, a uno scout chiedo se ha un rosario per una signora che ha perso il suo e lui le regala il SUO rosario, che era un regalo da Assisi, e la signora mi chiede di metterlo alla catenina al collo insieme alla fede di suo marito e se lo bacia e lo fa vedere a tutti, e ci ringrazia, io regalo allora allo scout un colino da tè a molla per ringraziarlo del gesto meraviglioso, glielo appunto al fazzoletto e lui va a giro col colino da tè come se fosse una reliquia, piccoli gesti che fanno tanto davvero, vi giuro. Sono tornato senza pigiama, senza tuta e senza ciabatte e vi giuro che mai ho regalato cose del genere sentendo una gioia incredibile solo per il fatto che qualcuno le ha volute accettare, facciamo i clown tutto il giorno, scarichiamo camion di aiuti nelle pause, ma noi avevamo anche un cesso vero ed eravamo privilegiati su settemila sfollati insieme a pochi altri terremotati che ne usufruivano insieme a noi, un bagno, un bidet là adesso è un lusso, vi assicuro che è strano proprio. Con Antonella ci siamo trovati a razzolare negli scatoloni di aiuti e a urlare:” e vai ho trovato una tuta, e vai ho trovato un cappello”, poi ci guardiamo e ridiamo per quanto è assurdo tutto questo, mai nella nostra vita pensavamo di trovarci così, Sergio che aveva preparato le cartoline per la Pasqua per la chiesa con la fotografia dall’archivio storico dell’Aquila dove si vedono delle persone sui ciuchi che fanno l’elemosina a una povera donna tutta vestita di stracci e la frase scritta sotto dice:”Carità contadina” e lui la attacca in bacheca e dice:”adesso l’elemosina la fanno a noi, mettiamola qua per ricordarselo sempre”. Non so cosa altro scrivere e non so se si capisce tutto, non riesco a usare la punteggiatura giusta, butto tutto giù di getto, così come capita, così come viene, ho regalato parte del mio bagaglio clown e in cambio ho preso dei pezzi di macerie, resteranno con me per sempre o li regalerò a qualcuno raccontando questa storia, ancora non lo so ma so solo che appena mi riprendo dovrò tornare in Abruzzo, riabbracciare quelle persone e sentirmi di nuovo terremotato, ho la necessità di sentirmi terremotato, non potete capire quanto male fa vedere dei muri interi, senza crepe, avere comodità, spero solo di riabituarmi presto, per adesso piango e basta, non so fare altro, ciao a tutti.
Nuvola
Che dire, sono tornata. E' strano, strano tornare a casa, avere una casa dopo che per una settimana vivi con persone che l'hanno persa, strano farsi la doccia, avere un bagno comodo, poter decidere cosa mi va di mangiare. Sono ancora tutta ovattata, stordita, carica. Mi sembra impossibile dover ricominciare a studiare, ricominciare ad andare all'università, a fare tutto normalmente senza vedere quelle persone, senza poter fare qualcosa per loro, qualsiasi. Mi ha dato molto più di quanto io abbia dato tutta questa esperienza. Mi ha regalato persone vere, sorrisi guadagnati, abbracci autentici. Mi ha dato di nuovo la dimensione di ciò che davvero conta, dell'importanza della vita sopra ogni cosa e della necessità dell'amore come cura unica ad ogni male. Mi ha regalato stralci di vite, una signora di ottant'anni che ancora tiene la mano del marito quando scende la notte, le carezze di un bambino che non parlava, un vecchio che acchiappa le bolle di sapone, una signora che mi dice che assomiglio alla figlia che non c'è più....mi ha regalato la fatica, la fame che sa di guadagnato, le gambe stanche per i passi fatti, la bellezza di bere un bicchier d'acqua o di avere un caffè caldo in ogni momento...mi ha dato la possibilità di conoscere persone eccezionali, persone che veramente si danno da fare, che sanno discernere tra ciò che conta e ciò che è superfluo, persone dal cuore enorme. Ho scoperto e imparato a conoscere meglio i miei compagni di viaggio, Nuvola e Melina senza i quali non sarei riuscita a farmi forza e a tirare fuori la grinta. Ho avuto la possibilità di imparare moltissimo dagli altri ragazzi che erano con me, di buttarmi nelle situazioni come di solito non faccio. Ho imparato a tacere quando era il momento ma a dire sempre tutto quello che pensavo senza reticenze. Ho sperimentato l'importanza di farsi umili, l'importanza di accogliere chi ci circonda. Ho scritto solo qualche impressione, l'emozione che adesso sento....spero e ci tengo a raccontarvi molto di più. (ad esempio del bellissimo cappello da pecora di Nuvola!!!!) Un abbraccio fortissimo e grazie del vostro appoggio
Briciolina
Carissimi amici clauni, dopo aver letto le parole di Federico non ho molto da aggiungere. Il senso di vuoto, di disorientamento e anche di colpa che mi hanno colto tornando a casa sono incomprensibili. "Sei di sera, partiamo dall'Aquila, raggiungiamo Roma. Facciamo il cambio auto e partiamo per Firenze. Mi addormento e mi sveglio all'autogrill: scelgo e compro un panino. SCELGO E COMPRO UN PANINO. Disorientamento." "Una di notte, arrivo a casa, mi preparo per dormire. Vado in bagno, mi lavo la faccia, infilo il pigiama, entro nel letto, appoggio gli occhiali sul comodino. VADO IN BAGNO, MI LAVO LA FACCIA, INFILO IL PIGIAMA, ENTRO NEL LETTO, APPOGGIO GLI OCCHIALI SUL COMODINO. Colpa." "Nove del mattino, mi alzo: dove sono? Mi faccio un caffè: che sta facendo Sergio? Accendo una sigaretta: l'accendino che ci ha regalato Antonella. Devo fare la doccia: non ce la faccio a fare la doccia. Vuoto." Dopo pranzo ho iniziato a realizzare che ero a casa, cioè FISICAMENTE a casa. Il pensiero non ce la fa a tornare, non trova la strada per arrivare a casa, o forse non vuole arrivarci. E' ancora intrappolato nell'abbraccio del signore che mi dice "Dottoressa Melina come avremmo fatto senza di lei ieri in quelle (3) ore di fila (per il pranzo)" e mi presenta la moglie. E pensare che mentre cercavo di animare un po' l'attesa del pranzo mi sentivo così inetta e inutile.
Non riesco a non pensare alla signora con gli occhi azzurri, di cui nemmeno so il nome, che nella prima ora di lavoro del primo giorno, quando non sapevo bene cosa fare, ha iniziato ad aprirsi con me e mi ha raccontato la storia dolorosa della sua vita ed il suo terremoto. Cerco in modo infantile video del campo di Pianola nei tg, sperando di intravederla. In questo momento non so che cosa ci faccio qui, non vorrei essere qui, non vorrei avere davanti un computer e addosso un paio di jeans. Vorrei solo un camice colorato, un naso rosso e delle tende blu. Pensare che non riesco proprio a togliermi Melina di dosso, scendo dal treno e cammino coi piedi larghi e passi svelti, come lei. Sorrido a chiunque per strada e la gente mi guarda come se vedesse un fantasma. Ho avuto anche l'istinto di mettermi a scherzare con una pattuglia di poliziotti in assetto anti-sommossa, vicino allo stadio (pessima idea...). Riesco solo a pensare a quando potrò tornare fra quelle persone, per vedere come stanno le principesse, la signora dei tulipani, pastrocchietto, sabbah, rabbah, safeth...E' calzante ciò che ha scritto Federico, abbiamo bisogno di sentirci terremotati.
Non so se son riuscita bene a rendere l'idea e so di esser stata come sempre retorica e pedante; non riesco ancora a riordinare le idee, a dare un filo logico alle sensazioni. Racconto mal volentieri la mia esperienza perché esprimerla a parole mi sembra inutile. Chi mi chiede di parlarne assiste ad un'esondazione di parole sconnesse, aneddoti, impressioni, tecnicismi frammentari... macerie d'anima.
Melina
DAL 9 AL 13 GIUGNO 2009
Carissimi clauni e non buongiorno a tutti voi, sono tornato sabato sera dalla mia seconda missione clown in Abruzzo e vi mando questa mail per raccontarvi come è andata, a quelli che c’erano ieri alla riunione l’ho raccontato a voce e a voi con questa mail. Anche questa volta quando ho deciso di partire mi sono venuti mille dubbi, come sarà la situazione rispetto all’altra volta? Come troverò le persone? Sinceramente pensavo di trovare una brutta situazione poiché mi avevano detto che da Aprile era cambiato poco e che le persone stavano via via perdendo la fiducia di avere delle casette in legno per i primi di Settembre quando là inizierà a fare freddo e così ho preparato la mia borsa e attrezzatura clown pensando proprio a questo e a cosa poter fare per loro. Questa volta, visto che l’altra avevo patito un freddo cane, mi sono organizzato meglio, ho comprato un materassino visto che l’altra volta abbiamo dormito per terra, ho messo la felpa nello zaino, un paio di cambi “civili” e tre da clown visto che là si sta molto più vestiti da clown. Appena arrivato in Abruzzo al campo di Coppito mi hanno assegnato la responsabilità per 5 giorni del campo di Pianola visto che già avevo lavorato là e mi hanno messo in coppia con Prillo (una dottoressa clown di ridere per vivere che arrivava da Bologna), rispetto all’altra volta la situazione era diversa, innanzitutto abbiamo completamente sospeso il servizio clown nel campo di piazza d’armi per varie situazioni che non sto a raccontarvi, vi basti sapere che è tutto merito delle famose litigate tra associazioni clown, l’associazione di Tudisco ha tolto il camper appoggio in quel campo e la nostra presenza è così andata a puttane. Serviamo però ancora 4 campi ossia Pianola, Coppito alto e Coppito basso e Palombaia di Sassa. Con Prillo ci siamo subito trovati in ottima sintonia, tra l’altro adesso i clown vengono accreditati in un campo e possono lavorare solo là per cui non giriamo più come prima, da una parte serviamo magari meno campi ma con questa modalità nuova praticamente viviamo nel campo quasi tutta la giornata e stabiliamo veramente legami molto forti e belli con tutte le persone presenti per cui secondo me è quasi meglio. Ci hanno assegnato una tenda da otto solo per noi due con aria condizionata e riscaldamento come tutte le altre tende e stavolta c’erano perfino le brande per cui la situazione è molto più vivibile e meno stancante visto che almeno la notte adesso riposiamo bene. Il giorno fa un caldo infernale ed il campo è sotto al sole totale dalle 09 del mattino alle 18 la sera ma meglio il sole della pioggia. Le persone francamente sono arrabbiate e preoccupate ma a noi clown vogliono bene e si aprono molto, grazie anche al lavoro degli altri clown che ci sono stati prima di noi, ci permettono di entrare nelle tende e ci offrono continuamente da bere, da mangiare, il caffè e mille altre cose. Non vi posso raccontare tutte le persone poiché ci vorrebbe troppo ma vi assicuro che sono state tutte belle esperienze e in qualche caso abbiamo anche risolto cose importanti. In questo turno poi avevamo qua scout straordinari e due psicologhe militari stupende e abbiamo lavorato come un unico team, con unità di intenti e di lavoro, veramente una esperienza importante. La cosa che mi ha subito colpito è che le persone si ricordavano perfettamente di me e che gli avevo promesso che sarei tornato e apprezzano veramente molto che abbia mantenuto la promessa (che ho ovviamente rinnovato anche stavolta), il fatto di dirgli che ritorniamo e farlo davvero smuove in loro fiducia nei nostri confronti e aiuta il lavoro che svolgiamo. Stavolta la cosa più difficile è stata partire e non lavorare, vi giuro che sarei rimasto volentieri e spero anche presto di poter rivedere tutti. Il problema maggiore è che adesso ci sono pochi clown e la missione rischia di fermarsi, ieri ho spiegato molto bene questa cosa alla riunione e sia Ola che Schiettina hanno deciso di partire, grazie a loro la missione è coperta fino al 25 Giugno (c’era un solo buco dal 17 al 21), il problema è che dal 26 Giugno per adesso è vuoto e non vorrei proprio che questa cosa finisse in questa maniera, prima o poi dovrà finire è ovvio ma l’ideale sarebbe concludere col cambio di stagione, adesso il lavoro è molto cambiato, i clown cercano di far rientrare le persone nelle case che sono agibili poiché loro non si fidano, hanno paura e non vogliono dormirci, tra qualche giorno rientreranno nelle tende tutte le persone che erano sulla costa negli alberghi e qualcuno sarà forzato al rientro, sarebbe molto bello poterli aiutare in questo. La situazione delle casette in legno è orribile poiché lo stato ancora non fa niente e loro se le stanno costruendo a spese loro, una casetta di legno costa 40.000 euro, un container 6.500 euro e chi non ha soldi si attacca per adesso, quando arriverà settembre ci saranno tante persone a tremare nelle tende e con loro anche gli anziani e anche quelli allettati, inoltre a 100 metri da Coppito faranno il G8 e tante case là sono agibili, le persone stranamente vorrebbero rientrare ma siccome è zona rossa per sicurezza stanno ritardando la cosa e potranno rientrare solo a G8 finito, non dicono questo ovviamente, dicono dobbiamo ancora fare verifiche ma se una casa è agibile ormai lo rimane per cui l’unica spiegazione è quella del G8, tutti lo sanno ma nessuno lo dice ufficialmente (tra l’altro hanno fatto una specie di legge per cui durante il G8 saranno tolti dai campi il vino, il caffè e la cioccolata per i bimbi poiché dicono che queste sostanze eccitano le persone e poi per non eccitarle troppo stanno costruendo un albergo per ospitare il G8 perché loro non possono stare nelle tende, fanno un albergo che costa miliardi, paghiamo le spese del G8 organizzato prima e oramai cambiato e loro si devono comprare i container e le casette di legno, bello vero?)
Nuvola
Ciao Nuvola, non ho mai scritto nulla, ma visto che me lo chiedi, ci provo. Il mio turno va dal 9-6, e questa VOLTA LAVORO CON NUVOLA al campo di Pianola. E' la seconda volta che vengo qua, e benché la prima volta è stata dura, sono tornata più fiduciosa che mai, più viva che mai. Nuvola è un personaggio molto alternativo, ma straordinariamente magico. E' in missione con la consapevolezza che grazie al suo naso rosso (benché tanto lungo) ha modo di entrare nel cuore della gente. Niente palline, niente magie, nessuna esibizione, ma tanta voglia di lavorare bene insieme. Questo ha creato una perfetta sintonia.
La gente si ricordava bene di noi, chi di lui e chi di me, e questo ci ha dato l'occasione di vedere che ci accoglievano nelle proprie tende come fossimo di casa. Non c'era più la paura dell'abbandono, 5 giorni e via, ma la serenità che noi ci saremo comunque e più a lungo possibile. E' bello rivederli (da un lato), molti di loro non sono nelle tende, cercano di lavorare sulle proprie case, ma c'è una ragazza molto speciale che si ricorda di Nuvola e mentre facciamo colazione, si avvicina a noi. Si vede subito che è una ragazza fragile, che ha bisogno di attenzioni ma già da prima del brutto evento. Ci racconta che da lì a poco dovrà rientrare nella sua casa perché agibile (classe A). E' spaventata. Anche la sua famiglia è molto agitata. Già, dopo tutto, adesso c'è anche da fare i conti con questo, la paura che tutto si ripeta. Nella condivisione chiediamo consiglio a Serena, che ci rassicura dicendo: PERCHE' NON L'ACCOMPAGNATE VOI A CASA? !!! Presto detto, la mattina successiva non avevamo altro pensiero. La ragazza, sentita la proposta era felicissima, e in men che non si dica eravamo eravamo sulla strada di casa, i genitori erano già là a sistemare qualcosa. Io e Nuvola ci si prendeva in giro tirando in mezzo la ragazza, ma Nuvola è TROPPO BRUTTO e lei non ne voleva sapere. Ahi me, gli è andata di nuovo a buca. Quasi arrivati a casa, Nuvola ruba un paio di rose per noi (ma com'è carino), e lei tanto è contenta. E finalmente a casa; che bella, una vista meravigliosa, ci accoglie la madre a braccia aperte, ci fa entrare a casa e la ragazza con noi. Stanno imbiancando, e ci fanno vedere tutte le stanze, una più panoramica dell'altra, e lei sempre vicino a noi. Ci fermiamo a fare due chiacchiere con i genitori, scopriamo che hanno già vissuto un'altro terremoto nel 74, ma Nuvola con il suo magico tatto, chiede se per cortesia, la prossima volta che cambieranno residenza, cercassero di avvisarlo prima in modo che ci si sposti per tempo........ CHE MITO!!!! Poi si va a fare altre due chiacchiere in giardino. E' veramente un posto incantevole, questa ragazza è molto fortunata. Ci si avvia verso il campo con la ragazza, e per strada cominciamo ad intonare canzoni di De Andre, ossia io intono perchè Nuvola è veramente stonato, però siccome sa a mò di Bibbia tutto il repertorio, lui mi dice le parole e io gli faccio la melodia MA CHE STORIA, per tutta la strada a cantare tutti e tre, era così bello sentirla cantare, la ragazza del giorno prima spaventata, era riuscita ad entrare a casa e ora cantava con noi!!!! BRAVA!!!! Poi ci confessa che a lei piace "Sparagli Piero", e allora giù a cantare la sua canzone preferita, fino al campo. Sappiamo benissimo che non è l'unico caso, ma tutti insieme ci rendono più grandi e migliori. Ho finito il mio turno, e come sempre mi dispiace andar via, ma sono stata così bene con Nuvola sempre attento alle qualità del suo collaboratore e alle difficoltà,e con tutta la squadra coordinata da Serena, tutti..tutti davvero speciali e, come dice Leonardo, CON TANTA UMILTA', CORAGGIO E IL NASO ROSSO SEMPRE CON NOI. PS.: mi metto in coda a ciò che ha già detto Nuvola, non possiamo far finire la nostra missione adesso, mi sembra tanto di lasciarla a metà. E' adesso che c'è bisogno di noi non tra 2 o forse 3 mesi.........
UN GRAZIE A TUTTI PER QUELLO CHE SIETE
Prillo
Buongiorno a tutti voi, stamani ho deciso di pubblicare sul nostro blog un poco di verità sull'Abruzzo che avevo censurato ad Aprile perché pensavo che magari era una cosa transitoria ma siccome la situazione non è molto cambiata, le casette se le stanno pagando loro di tasca propria etc. ho deciso di pubblicare anche queste due o tre storie, le ho inoltre inviate al blog di Beppe Grillo sperando lui le pubblichi e se dovessero arrestarmi portatemi qualcosa da mangiare in carcere, ciao a tutti.
Nuvola
Vi racconto due o tre piccole storie che rendono bene l'idea dell'atteggiamento politico, l'ultimo giorno che ho lavorato a Piànola (un piccolo campo proprio sotto il Gran Sasso)è venuto in visita Berlusconi, appena siamo arrivati al mattino il campo era blindato, pieno di polizia e forze dell'ordine ma fino a qui tutto normale, alcune persone anziane e meno che vivono in quel campo la mattina vanno con la macchina a dare da mangiare agli animali rimasti nelle stalle tipo mucche, maiali, galline etc. e poi tornano prima di pranzo, quella mattina quando sono tornate hanno trovato il campo sbarrato, divieto di accesso alle macchine e un chilometro a piedi perché veniva Berlusconi (tanto il terremoto non gli bastava), poi appena si entrava nel campo avevano messo tre o quattro pancali di frutta e verdura (mele, patate, arance) in bella mostra, vi assicuro che l'unica cosa che non manca mai è il cibo e che normalmente sta nelle tende magazzino ma siccome veniva lui....tutto fuori per le telecamere e poi appena riparte tutto dentro i magazzini di nuovo, m'è parso di essere dentro uno dei filmati dell'istituto luce quando si vede Mussolini a giro per il paese o quando andava a mietere il grano. Inoltre la grande idea di Silviuccio è stata quella di arrivare all'ora di pranzo (quando il pranzo era già stato consegnato alla metà degli abitanti del campo) e di fare la conferenza stampa nella tenda refettorio passando vicino alle file per il pasto per cui chi lo aveva avuto bene e gli altri......interruzione della distribuzione per una mezz'ora (tanto non hanno da fare altro tutto il giorno). Fatta la conferenza ha preso in braccio una bimba, salutato un clown e poi è ripartito....che bello eh? Per non parlare degli aiuti umanitari, potremmo farci un bestiario, sono arrivate scarpe nuove col tacco del 12 (ideali per una campo di tende con la ghiaia a terra e il fango), è arrivato un pancale di scatolette senza etichetta né data di scadenza per cui faranno il toto-scatoletta, apri e non sai che ti tocca e poi annusi sperando che non sia andato a male, l'arma dei carabinieri ha mandato come aiuto ai terremotati quattro scatoloni di mouse (senza computer beninteso) per cui adesso volendo ognuno ha un mouse, basta che compri un gatto ed è a posto per il cibo (e poi si lamentano delle barzellette), sono arrivate sponde copriletto per gli anziani allettati (solo che là non ci sono più i letti ma le brande e le sponde ovviamente non ci stanno). Ovviamente le telecamere riprendono solo quello che vogliono e assistiamo a scene orribili come giornalisti che dicono :"Ci serve una mamma con bambino per l'intervista chi c'è?” nessuno risponde e allora aggiungono indicando due persone a caso :"Tu fai la mamma, tu il bambino" oppure dialoghi tra giornalisti e terremotati tipo:"Scusi può rimettersi la maglietta di ieri che dobbiamo rifare la scena perché non è venuta bene?" oppure tu sei vestito da clown che passeggi dopo una giornata di lavoro e senti alle tue spalle un rumore, ti giri e c'è una fotografa che ti sta fotografando....così……inutilmente e allora da bravo clown (che risponde sempre in maniera comica e mai offensiva pur dicendo tutto ciò che pensa) gli urlo:"vuole che mi sdraio su quel mucchio di macerie? Secondo me clown e macerie sono una bella foto" lei se ne va col capo basso.
LA LETTERA ORIGINALE DI NUVOLA PUBBLICATA DA INFORMAZIONE LIBERA SU FACEBOOK
http://www.facebook.com/note.php?note_id=92005509153
E LA RISPOSTA DEL "CLOWN DI REGIME"...
http://www.facebook.com/note.php?note_id=111702219153
OVVIAMENTE DOPO IO HO MESSO DIVERSI COMMENTI A MARGINE DI QUELLA LETTERA SU FACEBOOK E BLA BLA BLA (IL CLOWN DI REGIME) MI AVEVA ANCHE RISPOSTO PUBBLICAMENTE...MA POI QUEI COMMENTI SONO SPARITI, LEI LI HA TOLTI, E COSI' ADESSO POTRETE LEGGERE UN SOLILOQUIO...COME UN PAZZO PARLO DA SOLO...MA TANTO IO SONO PAZZO...VA BENE COSI'...INOLTRE, DOPO AVER SCRITTO CON SINCERITA' TUTTO QUESTO E AVERLO DIFESO IN PRIMA PERSONA RISCHIANDO ANCHE UNA DENUNCIA, PER LE PERSONE DEL MIO GRUPPO CLOWN NON C'E' PIU' STATO MODO DI TORNARE A L'AQUILA...
Nuvola
Nuvola
DAL 14 AL 18 APRILE 2009
Carissimi amici so che state aspettando il nostro report, abbiamo deciso di scriverne tre per dare ognuno la propria impressione sulla nostra missione clown all'Aquila fra i terremotati, per assurdo sembrano tre fotocopie della stessa storia, cambiano le parole ma non le idee, metto prima le storie di Briciola e Melina perché sono state fondamentali per la mia salute mentale in questi 5 giorni, persone preziose e insostituibili, del rapporto con gli altri clown della missione e delle cose tecniche ne parleremo alla riunione.
ciao a tutti.
Nuvola
Carissimi clauni e amici buongiorno a tutti, sono rientrato stanotte alle una e mezzo dall’Abruzzo, ho dormito come un sasso fino a mezzogiorno, mi sono alzato e ho deciso di raccontarvi la mia esperienza di clown nei paesi colpiti dal terremoto. Inizio dicendo che sarà parecchio difficile raccontare le mie sensazioni, per farvi capire un poco vi dico che ero partito con penna, blocchetto e macchina fotografica per documentare la mia esperienza ma non sono riuscito a scrivere niente, ogni volta che mi mettevo a sedere per scrivere arrivavano tutte le emozioni insieme e non sapevo da dove partire a scrivere per cui rimanevo inebetito davanti al foglio bianco, per quello che riguarda invece le fotografie erano talmente tante le emozioni e il coinvolgimento che le immagini neanche ci si potevano avvicinare per cui in tutta la settimana non sono riuscito neanche a inserire le pile nella macchina fotografica e non ho fatto neanche una foto, il ricordo è nel cuore, nello stomaco, nell’anima un poco terremotata anche quella, ho deciso perciò di scrivervi solo alcuni episodi che ben spiegano le cose e raccontarvi il lavoro invitando tutti voi a partecipare nei prossimi mesi sicuro che rimetterete in fila le vostre priorità a tal punto che stamani ho problemi a guardare la tastiera del computer, le mura di casa, il bagno tutto mio, la vasca da bagno, il mio cane accanto a me e soprattutto il letto comodo, non so spiegare ma è come se tutto questo fosse un grande enorme regalo e guardo i muri di casa mia e piango, vorrei quasi non averli, so che è ridicolo e stupido ma mi sento profondamente terremotato nell’anima e non riesco a pensare che se mi manca qualcosa io posso andare a comprarla in un negozio, vi giuro che è una sensazione mai provata, abbiamo dormito per terra tutta la settimana, noi non avevamo le brande e io avevo un sacco a pelo leggero, ho dormito con quattro coperte di lana sopra, il pigiama, la tuta, il collo alto di lana, i calzini di lana e il cappello, poi dopo tre giorni ho trovato un piccolo materasso da palestra e un cuscino, un grande regalo vi giuro che avere queste due cose era importante davvero, mai avevo dato così importanza a cose del genere. E davanti scorrono le immagini di Antonella e Gianfranco coi loro figli che sistemano gli aiuti umanitari e hanno ancora la forza di ridere e sperare, loro che dormono davanti alla loro casa crollata e inagibile, ce l’hanno sempre davanti agli occhi, ogni mattina, ogni sera, tutti i pomeriggi e vanno avanti, gli occhi di Palmina che dentro la tenda segue le cure segnate da noi clown ossia svegliarsi e dare 10 bacetti alle nipoti, fare due sorrisi e poi prendersi tutti per mano e urlare sette volte al giorno “Chissenefrega” e loro che lo fanno ridendo, l’umanità di Fiorella, maestra senza scuola con tutta la famiglia viva ma messa malissimo che prova a riprendere le sue lezioni nonostante tutto, il grazie di una che neanche so come si chiama che mi ringrazia per un gesto da poco come regalargli le mie ciabatte da doccia per suo marito, gli occhi e la flemma di Sergio col suo cane Ciro di 14 anni che stanno nella scuola e stanno sempre insieme, appena Sergio si allontana un minuto Ciro piange finché non lo rivede e io che lo accarezzo ma serve a poco, lui continua a piangere, Sergio che fa il caffè in continuazione per tutti e sogna un termos per mantenerlo caldo e noi che ci mettiamo tre giorni per trovarlo e a casa ne ho tre che non uso, fa il caffè a qualsiasi ora per sollevare gli animi, lui che non ha più niente e fa il caffè, fa il caffè, anche alle tre di notte fa il caffè perché per le continue scosse non riesce a dormire, Sergio che viveva solo con il cane e non l’ha voluto lasciare un minuto, un altro signore accanto a lui col suo cane Moschino, un piccolo barboncino, che tiene sempre in collo, una signora che impazzisce di dolore perché il suo gatto non lo cura nessuno e lui ha la diarrea e noi clown che cerchiamo di trovargli un veterinario, e alla fine lo troviamo, tanti anziani e non che parlano con noi, ci accolgono nelle loro tende, ci salutano, si scusano che non hanno niente da offrirci, e in contrapposizione i politici che fanno campagna elettorale su queste persone, fa venire mal di stomaco vedere queste cose, persone fiere soprattutto che per fargli dire cosa gli serve dobbiamo fare scenette clown sennò non chiedono nulla, persone che si rubano le tende della protezione civile perché si vogliono montare un campo vicino a casa e riescono a vincere loro e si fanno il campo dove gli pare, resistendo, combattendo, gente che neanche vi immaginate la bellezza che hanno, a me ha stupito moltissimo, stamani vorrei tornare là, qua mi sento a disagio, so che così non è ma la pancia prende il sopravvento sul cervello e piango perché sto qua e non là con loro. Il lavoro è più facile di quello che immaginate, tutti amano i clown che vanno a trovarli, che girano tra le tende, un vecchietto in carrozzina si fa portare a giro da me per il campo suonando il mio pollo di gomma e urlando permesso e ride per le bolle di sapone che un bambino fa davanti a noi via via che passiamo, a uno scout chiedo se ha un rosario per una signora che ha perso il suo e lui le regala il SUO rosario, che era un regalo da Assisi, e la signora mi chiede di metterlo alla catenina al collo insieme alla fede di suo marito e se lo bacia e lo fa vedere a tutti, e ci ringrazia, io regalo allora allo scout un colino da tè a molla per ringraziarlo del gesto meraviglioso, glielo appunto al fazzoletto e lui va a giro col colino da tè come se fosse una reliquia, piccoli gesti che fanno tanto davvero, vi giuro. Sono tornato senza pigiama, senza tuta e senza ciabatte e vi giuro che mai ho regalato cose del genere sentendo una gioia incredibile solo per il fatto che qualcuno le ha volute accettare, facciamo i clown tutto il giorno, scarichiamo camion di aiuti nelle pause, ma noi avevamo anche un cesso vero ed eravamo privilegiati su settemila sfollati insieme a pochi altri terremotati che ne usufruivano insieme a noi, un bagno, un bidet là adesso è un lusso, vi assicuro che è strano proprio. Con Antonella ci siamo trovati a razzolare negli scatoloni di aiuti e a urlare:” e vai ho trovato una tuta, e vai ho trovato un cappello”, poi ci guardiamo e ridiamo per quanto è assurdo tutto questo, mai nella nostra vita pensavamo di trovarci così, Sergio che aveva preparato le cartoline per la Pasqua per la chiesa con la fotografia dall’archivio storico dell’Aquila dove si vedono delle persone sui ciuchi che fanno l’elemosina a una povera donna tutta vestita di stracci e la frase scritta sotto dice:”Carità contadina” e lui la attacca in bacheca e dice:”adesso l’elemosina la fanno a noi, mettiamola qua per ricordarselo sempre”. Non so cosa altro scrivere e non so se si capisce tutto, non riesco a usare la punteggiatura giusta, butto tutto giù di getto, così come capita, così come viene, ho regalato parte del mio bagaglio clown e in cambio ho preso dei pezzi di macerie, resteranno con me per sempre o li regalerò a qualcuno raccontando questa storia, ancora non lo so ma so solo che appena mi riprendo dovrò tornare in Abruzzo, riabbracciare quelle persone e sentirmi di nuovo terremotato, ho la necessità di sentirmi terremotato, non potete capire quanto male fa vedere dei muri interi, senza crepe, avere comodità, spero solo di riabituarmi presto, per adesso piango e basta, non so fare altro, ciao a tutti.
Nuvola
Che dire, sono tornata. E' strano, strano tornare a casa, avere una casa dopo che per una settimana vivi con persone che l'hanno persa, strano farsi la doccia, avere un bagno comodo, poter decidere cosa mi va di mangiare. Sono ancora tutta ovattata, stordita, carica. Mi sembra impossibile dover ricominciare a studiare, ricominciare ad andare all'università, a fare tutto normalmente senza vedere quelle persone, senza poter fare qualcosa per loro, qualsiasi. Mi ha dato molto più di quanto io abbia dato tutta questa esperienza. Mi ha regalato persone vere, sorrisi guadagnati, abbracci autentici. Mi ha dato di nuovo la dimensione di ciò che davvero conta, dell'importanza della vita sopra ogni cosa e della necessità dell'amore come cura unica ad ogni male. Mi ha regalato stralci di vite, una signora di ottant'anni che ancora tiene la mano del marito quando scende la notte, le carezze di un bambino che non parlava, un vecchio che acchiappa le bolle di sapone, una signora che mi dice che assomiglio alla figlia che non c'è più....mi ha regalato la fatica, la fame che sa di guadagnato, le gambe stanche per i passi fatti, la bellezza di bere un bicchier d'acqua o di avere un caffè caldo in ogni momento...mi ha dato la possibilità di conoscere persone eccezionali, persone che veramente si danno da fare, che sanno discernere tra ciò che conta e ciò che è superfluo, persone dal cuore enorme. Ho scoperto e imparato a conoscere meglio i miei compagni di viaggio, Nuvola e Melina senza i quali non sarei riuscita a farmi forza e a tirare fuori la grinta. Ho avuto la possibilità di imparare moltissimo dagli altri ragazzi che erano con me, di buttarmi nelle situazioni come di solito non faccio. Ho imparato a tacere quando era il momento ma a dire sempre tutto quello che pensavo senza reticenze. Ho sperimentato l'importanza di farsi umili, l'importanza di accogliere chi ci circonda. Ho scritto solo qualche impressione, l'emozione che adesso sento....spero e ci tengo a raccontarvi molto di più. (ad esempio del bellissimo cappello da pecora di Nuvola!!!!) Un abbraccio fortissimo e grazie del vostro appoggio
Briciolina
Carissimi amici clauni, dopo aver letto le parole di Federico non ho molto da aggiungere. Il senso di vuoto, di disorientamento e anche di colpa che mi hanno colto tornando a casa sono incomprensibili. "Sei di sera, partiamo dall'Aquila, raggiungiamo Roma. Facciamo il cambio auto e partiamo per Firenze. Mi addormento e mi sveglio all'autogrill: scelgo e compro un panino. SCELGO E COMPRO UN PANINO. Disorientamento." "Una di notte, arrivo a casa, mi preparo per dormire. Vado in bagno, mi lavo la faccia, infilo il pigiama, entro nel letto, appoggio gli occhiali sul comodino. VADO IN BAGNO, MI LAVO LA FACCIA, INFILO IL PIGIAMA, ENTRO NEL LETTO, APPOGGIO GLI OCCHIALI SUL COMODINO. Colpa." "Nove del mattino, mi alzo: dove sono? Mi faccio un caffè: che sta facendo Sergio? Accendo una sigaretta: l'accendino che ci ha regalato Antonella. Devo fare la doccia: non ce la faccio a fare la doccia. Vuoto." Dopo pranzo ho iniziato a realizzare che ero a casa, cioè FISICAMENTE a casa. Il pensiero non ce la fa a tornare, non trova la strada per arrivare a casa, o forse non vuole arrivarci. E' ancora intrappolato nell'abbraccio del signore che mi dice "Dottoressa Melina come avremmo fatto senza di lei ieri in quelle (3) ore di fila (per il pranzo)" e mi presenta la moglie. E pensare che mentre cercavo di animare un po' l'attesa del pranzo mi sentivo così inetta e inutile.
Non riesco a non pensare alla signora con gli occhi azzurri, di cui nemmeno so il nome, che nella prima ora di lavoro del primo giorno, quando non sapevo bene cosa fare, ha iniziato ad aprirsi con me e mi ha raccontato la storia dolorosa della sua vita ed il suo terremoto. Cerco in modo infantile video del campo di Pianola nei tg, sperando di intravederla. In questo momento non so che cosa ci faccio qui, non vorrei essere qui, non vorrei avere davanti un computer e addosso un paio di jeans. Vorrei solo un camice colorato, un naso rosso e delle tende blu. Pensare che non riesco proprio a togliermi Melina di dosso, scendo dal treno e cammino coi piedi larghi e passi svelti, come lei. Sorrido a chiunque per strada e la gente mi guarda come se vedesse un fantasma. Ho avuto anche l'istinto di mettermi a scherzare con una pattuglia di poliziotti in assetto anti-sommossa, vicino allo stadio (pessima idea...). Riesco solo a pensare a quando potrò tornare fra quelle persone, per vedere come stanno le principesse, la signora dei tulipani, pastrocchietto, sabbah, rabbah, safeth...E' calzante ciò che ha scritto Federico, abbiamo bisogno di sentirci terremotati.
Non so se son riuscita bene a rendere l'idea e so di esser stata come sempre retorica e pedante; non riesco ancora a riordinare le idee, a dare un filo logico alle sensazioni. Racconto mal volentieri la mia esperienza perché esprimerla a parole mi sembra inutile. Chi mi chiede di parlarne assiste ad un'esondazione di parole sconnesse, aneddoti, impressioni, tecnicismi frammentari... macerie d'anima.
Melina
DAL 9 AL 13 GIUGNO 2009
Carissimi clauni e non buongiorno a tutti voi, sono tornato sabato sera dalla mia seconda missione clown in Abruzzo e vi mando questa mail per raccontarvi come è andata, a quelli che c’erano ieri alla riunione l’ho raccontato a voce e a voi con questa mail. Anche questa volta quando ho deciso di partire mi sono venuti mille dubbi, come sarà la situazione rispetto all’altra volta? Come troverò le persone? Sinceramente pensavo di trovare una brutta situazione poiché mi avevano detto che da Aprile era cambiato poco e che le persone stavano via via perdendo la fiducia di avere delle casette in legno per i primi di Settembre quando là inizierà a fare freddo e così ho preparato la mia borsa e attrezzatura clown pensando proprio a questo e a cosa poter fare per loro. Questa volta, visto che l’altra avevo patito un freddo cane, mi sono organizzato meglio, ho comprato un materassino visto che l’altra volta abbiamo dormito per terra, ho messo la felpa nello zaino, un paio di cambi “civili” e tre da clown visto che là si sta molto più vestiti da clown. Appena arrivato in Abruzzo al campo di Coppito mi hanno assegnato la responsabilità per 5 giorni del campo di Pianola visto che già avevo lavorato là e mi hanno messo in coppia con Prillo (una dottoressa clown di ridere per vivere che arrivava da Bologna), rispetto all’altra volta la situazione era diversa, innanzitutto abbiamo completamente sospeso il servizio clown nel campo di piazza d’armi per varie situazioni che non sto a raccontarvi, vi basti sapere che è tutto merito delle famose litigate tra associazioni clown, l’associazione di Tudisco ha tolto il camper appoggio in quel campo e la nostra presenza è così andata a puttane. Serviamo però ancora 4 campi ossia Pianola, Coppito alto e Coppito basso e Palombaia di Sassa. Con Prillo ci siamo subito trovati in ottima sintonia, tra l’altro adesso i clown vengono accreditati in un campo e possono lavorare solo là per cui non giriamo più come prima, da una parte serviamo magari meno campi ma con questa modalità nuova praticamente viviamo nel campo quasi tutta la giornata e stabiliamo veramente legami molto forti e belli con tutte le persone presenti per cui secondo me è quasi meglio. Ci hanno assegnato una tenda da otto solo per noi due con aria condizionata e riscaldamento come tutte le altre tende e stavolta c’erano perfino le brande per cui la situazione è molto più vivibile e meno stancante visto che almeno la notte adesso riposiamo bene. Il giorno fa un caldo infernale ed il campo è sotto al sole totale dalle 09 del mattino alle 18 la sera ma meglio il sole della pioggia. Le persone francamente sono arrabbiate e preoccupate ma a noi clown vogliono bene e si aprono molto, grazie anche al lavoro degli altri clown che ci sono stati prima di noi, ci permettono di entrare nelle tende e ci offrono continuamente da bere, da mangiare, il caffè e mille altre cose. Non vi posso raccontare tutte le persone poiché ci vorrebbe troppo ma vi assicuro che sono state tutte belle esperienze e in qualche caso abbiamo anche risolto cose importanti. In questo turno poi avevamo qua scout straordinari e due psicologhe militari stupende e abbiamo lavorato come un unico team, con unità di intenti e di lavoro, veramente una esperienza importante. La cosa che mi ha subito colpito è che le persone si ricordavano perfettamente di me e che gli avevo promesso che sarei tornato e apprezzano veramente molto che abbia mantenuto la promessa (che ho ovviamente rinnovato anche stavolta), il fatto di dirgli che ritorniamo e farlo davvero smuove in loro fiducia nei nostri confronti e aiuta il lavoro che svolgiamo. Stavolta la cosa più difficile è stata partire e non lavorare, vi giuro che sarei rimasto volentieri e spero anche presto di poter rivedere tutti. Il problema maggiore è che adesso ci sono pochi clown e la missione rischia di fermarsi, ieri ho spiegato molto bene questa cosa alla riunione e sia Ola che Schiettina hanno deciso di partire, grazie a loro la missione è coperta fino al 25 Giugno (c’era un solo buco dal 17 al 21), il problema è che dal 26 Giugno per adesso è vuoto e non vorrei proprio che questa cosa finisse in questa maniera, prima o poi dovrà finire è ovvio ma l’ideale sarebbe concludere col cambio di stagione, adesso il lavoro è molto cambiato, i clown cercano di far rientrare le persone nelle case che sono agibili poiché loro non si fidano, hanno paura e non vogliono dormirci, tra qualche giorno rientreranno nelle tende tutte le persone che erano sulla costa negli alberghi e qualcuno sarà forzato al rientro, sarebbe molto bello poterli aiutare in questo. La situazione delle casette in legno è orribile poiché lo stato ancora non fa niente e loro se le stanno costruendo a spese loro, una casetta di legno costa 40.000 euro, un container 6.500 euro e chi non ha soldi si attacca per adesso, quando arriverà settembre ci saranno tante persone a tremare nelle tende e con loro anche gli anziani e anche quelli allettati, inoltre a 100 metri da Coppito faranno il G8 e tante case là sono agibili, le persone stranamente vorrebbero rientrare ma siccome è zona rossa per sicurezza stanno ritardando la cosa e potranno rientrare solo a G8 finito, non dicono questo ovviamente, dicono dobbiamo ancora fare verifiche ma se una casa è agibile ormai lo rimane per cui l’unica spiegazione è quella del G8, tutti lo sanno ma nessuno lo dice ufficialmente (tra l’altro hanno fatto una specie di legge per cui durante il G8 saranno tolti dai campi il vino, il caffè e la cioccolata per i bimbi poiché dicono che queste sostanze eccitano le persone e poi per non eccitarle troppo stanno costruendo un albergo per ospitare il G8 perché loro non possono stare nelle tende, fanno un albergo che costa miliardi, paghiamo le spese del G8 organizzato prima e oramai cambiato e loro si devono comprare i container e le casette di legno, bello vero?)
Nuvola
Ciao Nuvola, non ho mai scritto nulla, ma visto che me lo chiedi, ci provo. Il mio turno va dal 9-6, e questa VOLTA LAVORO CON NUVOLA al campo di Pianola. E' la seconda volta che vengo qua, e benché la prima volta è stata dura, sono tornata più fiduciosa che mai, più viva che mai. Nuvola è un personaggio molto alternativo, ma straordinariamente magico. E' in missione con la consapevolezza che grazie al suo naso rosso (benché tanto lungo) ha modo di entrare nel cuore della gente. Niente palline, niente magie, nessuna esibizione, ma tanta voglia di lavorare bene insieme. Questo ha creato una perfetta sintonia.
La gente si ricordava bene di noi, chi di lui e chi di me, e questo ci ha dato l'occasione di vedere che ci accoglievano nelle proprie tende come fossimo di casa. Non c'era più la paura dell'abbandono, 5 giorni e via, ma la serenità che noi ci saremo comunque e più a lungo possibile. E' bello rivederli (da un lato), molti di loro non sono nelle tende, cercano di lavorare sulle proprie case, ma c'è una ragazza molto speciale che si ricorda di Nuvola e mentre facciamo colazione, si avvicina a noi. Si vede subito che è una ragazza fragile, che ha bisogno di attenzioni ma già da prima del brutto evento. Ci racconta che da lì a poco dovrà rientrare nella sua casa perché agibile (classe A). E' spaventata. Anche la sua famiglia è molto agitata. Già, dopo tutto, adesso c'è anche da fare i conti con questo, la paura che tutto si ripeta. Nella condivisione chiediamo consiglio a Serena, che ci rassicura dicendo: PERCHE' NON L'ACCOMPAGNATE VOI A CASA? !!! Presto detto, la mattina successiva non avevamo altro pensiero. La ragazza, sentita la proposta era felicissima, e in men che non si dica eravamo eravamo sulla strada di casa, i genitori erano già là a sistemare qualcosa. Io e Nuvola ci si prendeva in giro tirando in mezzo la ragazza, ma Nuvola è TROPPO BRUTTO e lei non ne voleva sapere. Ahi me, gli è andata di nuovo a buca. Quasi arrivati a casa, Nuvola ruba un paio di rose per noi (ma com'è carino), e lei tanto è contenta. E finalmente a casa; che bella, una vista meravigliosa, ci accoglie la madre a braccia aperte, ci fa entrare a casa e la ragazza con noi. Stanno imbiancando, e ci fanno vedere tutte le stanze, una più panoramica dell'altra, e lei sempre vicino a noi. Ci fermiamo a fare due chiacchiere con i genitori, scopriamo che hanno già vissuto un'altro terremoto nel 74, ma Nuvola con il suo magico tatto, chiede se per cortesia, la prossima volta che cambieranno residenza, cercassero di avvisarlo prima in modo che ci si sposti per tempo........ CHE MITO!!!! Poi si va a fare altre due chiacchiere in giardino. E' veramente un posto incantevole, questa ragazza è molto fortunata. Ci si avvia verso il campo con la ragazza, e per strada cominciamo ad intonare canzoni di De Andre, ossia io intono perchè Nuvola è veramente stonato, però siccome sa a mò di Bibbia tutto il repertorio, lui mi dice le parole e io gli faccio la melodia MA CHE STORIA, per tutta la strada a cantare tutti e tre, era così bello sentirla cantare, la ragazza del giorno prima spaventata, era riuscita ad entrare a casa e ora cantava con noi!!!! BRAVA!!!! Poi ci confessa che a lei piace "Sparagli Piero", e allora giù a cantare la sua canzone preferita, fino al campo. Sappiamo benissimo che non è l'unico caso, ma tutti insieme ci rendono più grandi e migliori. Ho finito il mio turno, e come sempre mi dispiace andar via, ma sono stata così bene con Nuvola sempre attento alle qualità del suo collaboratore e alle difficoltà,e con tutta la squadra coordinata da Serena, tutti..tutti davvero speciali e, come dice Leonardo, CON TANTA UMILTA', CORAGGIO E IL NASO ROSSO SEMPRE CON NOI. PS.: mi metto in coda a ciò che ha già detto Nuvola, non possiamo far finire la nostra missione adesso, mi sembra tanto di lasciarla a metà. E' adesso che c'è bisogno di noi non tra 2 o forse 3 mesi.........
UN GRAZIE A TUTTI PER QUELLO CHE SIETE
Prillo
Buongiorno a tutti voi, stamani ho deciso di pubblicare sul nostro blog un poco di verità sull'Abruzzo che avevo censurato ad Aprile perché pensavo che magari era una cosa transitoria ma siccome la situazione non è molto cambiata, le casette se le stanno pagando loro di tasca propria etc. ho deciso di pubblicare anche queste due o tre storie, le ho inoltre inviate al blog di Beppe Grillo sperando lui le pubblichi e se dovessero arrestarmi portatemi qualcosa da mangiare in carcere, ciao a tutti.
Nuvola
Vi racconto due o tre piccole storie che rendono bene l'idea dell'atteggiamento politico, l'ultimo giorno che ho lavorato a Piànola (un piccolo campo proprio sotto il Gran Sasso)è venuto in visita Berlusconi, appena siamo arrivati al mattino il campo era blindato, pieno di polizia e forze dell'ordine ma fino a qui tutto normale, alcune persone anziane e meno che vivono in quel campo la mattina vanno con la macchina a dare da mangiare agli animali rimasti nelle stalle tipo mucche, maiali, galline etc. e poi tornano prima di pranzo, quella mattina quando sono tornate hanno trovato il campo sbarrato, divieto di accesso alle macchine e un chilometro a piedi perché veniva Berlusconi (tanto il terremoto non gli bastava), poi appena si entrava nel campo avevano messo tre o quattro pancali di frutta e verdura (mele, patate, arance) in bella mostra, vi assicuro che l'unica cosa che non manca mai è il cibo e che normalmente sta nelle tende magazzino ma siccome veniva lui....tutto fuori per le telecamere e poi appena riparte tutto dentro i magazzini di nuovo, m'è parso di essere dentro uno dei filmati dell'istituto luce quando si vede Mussolini a giro per il paese o quando andava a mietere il grano. Inoltre la grande idea di Silviuccio è stata quella di arrivare all'ora di pranzo (quando il pranzo era già stato consegnato alla metà degli abitanti del campo) e di fare la conferenza stampa nella tenda refettorio passando vicino alle file per il pasto per cui chi lo aveva avuto bene e gli altri......interruzione della distribuzione per una mezz'ora (tanto non hanno da fare altro tutto il giorno). Fatta la conferenza ha preso in braccio una bimba, salutato un clown e poi è ripartito....che bello eh? Per non parlare degli aiuti umanitari, potremmo farci un bestiario, sono arrivate scarpe nuove col tacco del 12 (ideali per una campo di tende con la ghiaia a terra e il fango), è arrivato un pancale di scatolette senza etichetta né data di scadenza per cui faranno il toto-scatoletta, apri e non sai che ti tocca e poi annusi sperando che non sia andato a male, l'arma dei carabinieri ha mandato come aiuto ai terremotati quattro scatoloni di mouse (senza computer beninteso) per cui adesso volendo ognuno ha un mouse, basta che compri un gatto ed è a posto per il cibo (e poi si lamentano delle barzellette), sono arrivate sponde copriletto per gli anziani allettati (solo che là non ci sono più i letti ma le brande e le sponde ovviamente non ci stanno). Ovviamente le telecamere riprendono solo quello che vogliono e assistiamo a scene orribili come giornalisti che dicono :"Ci serve una mamma con bambino per l'intervista chi c'è?” nessuno risponde e allora aggiungono indicando due persone a caso :"Tu fai la mamma, tu il bambino" oppure dialoghi tra giornalisti e terremotati tipo:"Scusi può rimettersi la maglietta di ieri che dobbiamo rifare la scena perché non è venuta bene?" oppure tu sei vestito da clown che passeggi dopo una giornata di lavoro e senti alle tue spalle un rumore, ti giri e c'è una fotografa che ti sta fotografando....così……inutilmente e allora da bravo clown (che risponde sempre in maniera comica e mai offensiva pur dicendo tutto ciò che pensa) gli urlo:"vuole che mi sdraio su quel mucchio di macerie? Secondo me clown e macerie sono una bella foto" lei se ne va col capo basso.
LA LETTERA ORIGINALE DI NUVOLA PUBBLICATA DA INFORMAZIONE LIBERA SU FACEBOOK
http://www.facebook.com/note.php?note_id=92005509153
E LA RISPOSTA DEL "CLOWN DI REGIME"...
http://www.facebook.com/note.php?note_id=111702219153
OVVIAMENTE DOPO IO HO MESSO DIVERSI COMMENTI A MARGINE DI QUELLA LETTERA SU FACEBOOK E BLA BLA BLA (IL CLOWN DI REGIME) MI AVEVA ANCHE RISPOSTO PUBBLICAMENTE...MA POI QUEI COMMENTI SONO SPARITI, LEI LI HA TOLTI, E COSI' ADESSO POTRETE LEGGERE UN SOLILOQUIO...COME UN PAZZO PARLO DA SOLO...MA TANTO IO SONO PAZZO...VA BENE COSI'...INOLTRE, DOPO AVER SCRITTO CON SINCERITA' TUTTO QUESTO E AVERLO DIFESO IN PRIMA PERSONA RISCHIANDO ANCHE UNA DENUNCIA, PER LE PERSONE DEL MIO GRUPPO CLOWN NON C'E' PIU' STATO MODO DI TORNARE A L'AQUILA...
Nuvola