CLOWN IN OSPEDALE!!!
(Una bislacca autointervista per spiegar cosa si fa!)
Domanda: "Cari clowni, in cosa c0nsiste esattamente la vostra attività?!?!"
Risposta: Semplice! Ci armiamo di un'imprescindibile desiderio di amare gli altri e ci immergiamo nell'ambiente ospedaliero!! Il resto vien quasi da sé!!
D.: "Bello! Ma come vi preparate prima di entrare in ospedale? Ci s0no dei corsi? Quanto costano?"
R.: Macché corsi e corsi! Non amiamo molto i corsi (tantomeno quelli a pagamento!) con cui spesso vengono formati i nostri colleghi clown... in questo siamo assolutamente d'accordo con le parole che il buon vecchio Patch, il nostro 'capostipite', ha usato durante un'intervista: "Fondatore della clownterapia, Adams ha spiegato agli studenti di non aver idea di cosa sia la clownterapia, oltre una parola che sminuisce un concetto. "Il clowning è un contesto per tirare fuori l'amore - ha spiegato Patch Adams - in ogni situazione. Ora ci sono professionisti, clown dottori. Ma non devono esserci regole che impediscano agli altri di portare gioia negli ospedali. Per farlo non è necessario avere un diploma. E' importante portare amore e humor a un paziente - ha precisato - ma non basta. Fare business sulla clownterapia è come fare business farmaceutico. La parola 'terapia' sminuisce tutto, non mi piacciono termini come musicoterapica, danzaterapia e cose del genere".
Buon senso, amore e passione sono tutto ciò che serve a una persona per fare il clown.
Non occorre essere acrobati, giocolieri, maghi: sono tutte cose che aiutano e sono tutte bene accette, ma non devono diventare una prerogativa irrinunciabile per diventare un "clown-dottore".
Non importa nemmeno essere persone estroverse e esuberanti! Molti ragazzi e ragazze timidissimi sono splendidi "dottori-clown"!
Tanto meno è necessario pagare, tanto meno è necessario fare business.
Buon senso, amore e passione sono tutto ciò che serve a una persona per fare il clown.
Non occorre essere acrobati, giocolieri, maghi: sono tutte cose che aiutano e sono tutte bene accette, ma non devono diventare una prerogativa irrinunciabile per diventare un "clown-dottore".
Non importa nemmeno essere persone estroverse e esuberanti! Molti ragazzi e ragazze timidissimi sono splendidi "dottori-clown"!
Tanto meno è necessario pagare, tanto meno è necessario fare business.
D.: "Ma come, ci andate così alla carlona?!?!"
R.: Beh... Certo che no! Siamo accompagnati da Nuvola, Formaggino e Coccinella, 3 clowni con molti anni di esperienza alle spalle! Nuvola e Formaggino sono i padri storici di M'illumino d'immenso, mentre Coccinella è stata uno dei primi clown in Italia ad aver ottenuto un diploma in Clownterapia, conseguito diversi anni fa all'Ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Come vedi ce l'abbiamo anche noi qualche scartoffia... ma il punto è che avere un diploma non è un requisito essenziale né per entrare né certamente per essere 'cacciati' dal gruppo (noi non cacciamo mai nessuno!), l'importante è ben altro!
Ricapitolando, dunque, da noi un "clown giovane" si ritrova in turno con un "clown anziano" che gli fa da tutor: c'è sempre accanto un clown più esperto su cui contare!
Inoltre, quando uno di noi acquisisce sufficienti dimestichezza e competenze diventa a sua volta guida per le "nuove leve"!
È un sistema che portiamo avanti da più di 3 anni e che non solo non ha mai creato problemi a nessuno, ma si è anche rivelato un ottimo modo di imparare come ci si comporta in Ospedale, quali sono le sue regole e le sue esigenze!
... Diciamo che la nostra tutela sono una grossa dose di buon senso, molta esperienza e responsabilità dei clown già competenti di vecchia data, oltreché molti, molti neuroni a specchio... ;).
Ricapitolando, dunque, da noi un "clown giovane" si ritrova in turno con un "clown anziano" che gli fa da tutor: c'è sempre accanto un clown più esperto su cui contare!
Inoltre, quando uno di noi acquisisce sufficienti dimestichezza e competenze diventa a sua volta guida per le "nuove leve"!
È un sistema che portiamo avanti da più di 3 anni e che non solo non ha mai creato problemi a nessuno, ma si è anche rivelato un ottimo modo di imparare come ci si comporta in Ospedale, quali sono le sue regole e le sue esigenze!
... Diciamo che la nostra tutela sono una grossa dose di buon senso, molta esperienza e responsabilità dei clown già competenti di vecchia data, oltreché molti, molti neuroni a specchio... ;).
D.: "Ma... come faccio a fare un turno clown se non sono stato prima adeguatamente formato, selezionato e scelto, e se non ho ancora un personaggio clown preciso e che sento “mio”?!?!?!!!
R.: Proprio qua inizia la differenza tra un progetto e un sogno (a noi piace essere un sogno, ci chiamiamo "progetto" solo per essere comprensibili a tutti...)! Noi pensiamo che tu possa venire in ospedalee iniziare a fare subito il clown in quanto un tutor esperto, che fa questo da molti anni, starà a stretto contatto con te per tutto il turno ed il tempo necessario (diverso ovviamente da persona a persona) in maniera che tu possa entrare dolcemente nella parte e comprendere bene quello che andrai poi a fare.
Per esperienza possiamo dire che tutti sono riusciti a sentirsi “bene” in pochissimo tempo e che nessuno ha mai fatto danni.
Il punto cruciale è che noi preferiamo utilizzare il naso come mezzo e non come fine, il nostro scopo cioè non è realizzare un bello spettacolo in ospedale (per la qual cosa, ovviamente, servirebbero persone che uno spettacolo lo sanno fare) ma stabilire un rapporto umano con le persone che troviamo (bambini e adulti): se per fare questo serve un trucco di magia o un "gioco-clown", per ogni evenienza c’è il tutor che lo fa le prime volte; ma se le persone iniziano a parlare con noi e raccontano e condividono le loro cose allora il giochetto magari neanche lo facciamo (quindi in realtà la maggior parte delle volte non serve farlo e quindi che tu sappia o non sappia farlo poco incide ed importa).
L’amore e l’empatia non si imparano con corsi, master, chilometri di slides o discorsi complicati sulle endorfine, ma semplicemente con la disponibilità a mettere in gioco la propria natura di essere umano, a condividere le proprie forze e debolezze e la propria esperienza di vita (tra parlare di endorfine e provocarne l'elevazione nell'organismo di una persona c'è una bella differenza!).
Per esperienza possiamo dire che tutti sono riusciti a sentirsi “bene” in pochissimo tempo e che nessuno ha mai fatto danni.
Il punto cruciale è che noi preferiamo utilizzare il naso come mezzo e non come fine, il nostro scopo cioè non è realizzare un bello spettacolo in ospedale (per la qual cosa, ovviamente, servirebbero persone che uno spettacolo lo sanno fare) ma stabilire un rapporto umano con le persone che troviamo (bambini e adulti): se per fare questo serve un trucco di magia o un "gioco-clown", per ogni evenienza c’è il tutor che lo fa le prime volte; ma se le persone iniziano a parlare con noi e raccontano e condividono le loro cose allora il giochetto magari neanche lo facciamo (quindi in realtà la maggior parte delle volte non serve farlo e quindi che tu sappia o non sappia farlo poco incide ed importa).
L’amore e l’empatia non si imparano con corsi, master, chilometri di slides o discorsi complicati sulle endorfine, ma semplicemente con la disponibilità a mettere in gioco la propria natura di essere umano, a condividere le proprie forze e debolezze e la propria esperienza di vita (tra parlare di endorfine e provocarne l'elevazione nell'organismo di una persona c'è una bella differenza!).
D.: "Quindi se ho ben capito ogni turno si svolge con un "clown giovane" affiancato da uno più esperto, quindi 2 clown alla volta..."
R.: Esattamente. Ci possono comunque essere delle eccezioni, per esempio alcuni turni li facciamo con 2 o anche 3 "clown-giovani" accompagnati da un "tutor", altre volte il "tutor" può andarci anche da solo (raro)... ma la norma è appunto quella del lavoro in coppia.
D.: "In che ospedale lavorate?!?!"
R.: Nell'Ospedale "Santa Maria Annunziata" a Ponte a Niccheri (FI).
D.: "E quando?"
R.: Tutte le settimane, 2 intere mattinate a settimana. A volte ci possono essere delle eccezioni: una settimana con un turno solo, un'altra con 3, la festività in cui si va per fare gli auguri... ma più o meno siamo lì.
D.: "Una curi0sità: voi lavorate soltanto coi bambini?!?!"
R.: No! Anche coi 'grandi'!
Nel suddetto ospedale puoi trovarci infatti in 3 reparti (oltreché nel corridoio o al bar per l'immancabile caffè di fine turno!):
Nel suddetto ospedale puoi trovarci infatti in 3 reparti (oltreché nel corridoio o al bar per l'immancabile caffè di fine turno!):
- Pediatria: Il reparto in cui tutti si aspettano di trovare noi clowns. Quivi neonati, bambini e ragazzi sono affidati alle cure di pediatri e infermieri competenti et capaci!
- Emodialisi: Ivi si incontrano persone di varie età, soprattutto adulti ma non solo, i cui reni non funzionano a modo. Quindi 3 volte a settimana, per l'intera mattinata, devono essere collegati a dei complessi macchinari che sostituiscono il lavoro dei loro reni in attesa di un futuro trapianto. Sebbene necessaria alla vita dei pazienti l'emodialisi comporta comunque un certo grado di problemi per chi la sostiene. Una caratteristica fondamentale di questi pazienti è la loro continua frequentazione del reparto anche per molti anni: oltre ai disagi ciò favorisce perlomeno un graditissima continuità nella relazione col personale ospedaliero e con noi clowns! E di questo ne siamo onorati.
- Il centro prelievi: Qui si fa un gran baccano! Il centro, con la sua ampia sala d'attesa, è il posto in cui abitualmente infermieri e medici succhiano il sangue ai pazienti! Essendoci molto posto e molte persone, qui si fa appunto un gran baccano!
D.: C'è un modo in cui io possa seguire le vostre gesta ospedaliere?!!!!
R.: Certo! Abbiamo un blog in cui riportiamo tutti i nostri "report", ossia le impressioni e i "riassunti" delle nostre giornate in ospedale! Lo puoi trovare cliccando qui!
D.: Ma lo sai che mi piacete davvero?!!! Posso diventare anch'io un clown d'ospedale?!!!!
R.: No, tu no.
D.: Ma come, perché?!!!!
R.: STAVO SCHERZANDO, VOLPONE! Certo che puoi venire a far parte dei nostri! Basta avere almeno 18 anni ed entusiasmo da vendere e condividere i principi che ci ispirano... e il gioco è fatto! E ricorda che non è necessario essere super sicuri di sé: l'altruismo e l'amore non sono qualità per pochi eletti, se sei timido va benissimo!!!
Per maggiori informazioni vai a vedere la pagina "Entrare in M'illumino d'immenso, come fare e cosa vuol dire far parte del gruppo!".
Per maggiori informazioni vai a vedere la pagina "Entrare in M'illumino d'immenso, come fare e cosa vuol dire far parte del gruppo!".
D.: Ho capito tutto! Siete fortissimi, grazie tantissimo per questa intervista che poi è un'auto-intervista ed io dunque sono la stessa persona che ha dato le risposte, e tutto ciò è molto filosofico, e dunque io stesso sono fortissimo, yeah!!!!
R.: Ok.